Entri, consulti il menu e scegli à la carte: 1 grammo di superskunk, 2 di thai, e una mixed tobacco pre-rolled. Ah, e anche 3 caffè. Lunghi, mi raccomando! Non proprio le conversazioni che normalmente avvengono in un bar, se solo non fossimo ad Amsterdam. Grazie infatti a nuovo accordo tra liberali e laburisti, oggi la Marijuana viene di nuovo servita nei coffee shop anche ai turisti, dopo che recentemente il Governo aveva messo il bando al consumo dei non residenti. “Aumenterebbero i furti, le rapine, le risse. E non vi sarebbe alcun controllo sulla qualità (delle “erbe”)”, sostenevano i lungimiranti e – agli occhi del resto d’Europa e di noi italiani – ultraprogressisti politicanti olandesi.
Considerata un pò la Mecca dei drogati e degli arrapati di mezza Europa, la zona franca dove entrare, fumare spinelli in libertà e ammirare/affittare sedicenti prostitute nel Red Light Centrum, Amsterdam vanta anche, ma soprattutto, una meticolosa, impeccabile, perfetta organizzazione e pulizia degli spazi pubblici, una superinteressante varietà di musei, palazzi e monumenti di grande rilievo storico (dalla casa di Anna Frank al Van Gogh Museum, passando per il fluttuante simbolo di commemorazione all’Olocausto dei gay da parte dei nazisti).
Parchi, canali e gite in battello (consigliatissime!), vi porteranno alla scoperta di una città dai colori limpidissimi, costeggiando ora il mercato dei tulipani, ora le assurde ma meravigliose e variopinte abitazioni. Tutte storte, sembra cadano in avanti, ma nello stesso tempo ti invitano ad entrare per quanto sono belle.
Amsterdam aka la “Venezia del Nord”, potrebbe persino assomigliare alla nostra Milano, se in Darsena, al posto delle lamiere incagliate nei “fondali”, dei rifiuti di ogni genere e dei topi di fogna, trovassimo invece cigni, paperelle colorate, e i battelli ecologici che ti portano in giro per la città.
Afscheid!