Thailandia Express

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Fra giungla e mare, nelle verdi foreste che orlavano le bianche spiagge paradisiache, tentavo disperatamente di cancellare qui il cocente addio all’Australia dopo i 2 anni appena trascorsi Down Under.
Tra un Pad Thai (letteralmente fritto alla thailandese) a colazione e spiedini piccanti divorati per strada, la Thailandia lascia sotto il palato il piacere di sapori fragranti e freschi, doratamente esotici.
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E’infatti lo street food l’esperienza gourmet che più mostra la vera cultura di questo incredibile Paese. A Bangkok odori di wok che bruciano olio in ogni angolo delle città pervadono l’aria, mentre innumerevoli chioschi dove trangugiare cibo espresso spuntano sin dalle prime luci dell’alba. Zuppe di noodles, involtini primavera, manzo, pollo o bovino al curry verde, spiedini di polipo piccanti, o in salsa agrodolce, o di cocco. Il tutto per pochi spiccioli.
Nella zona di Chinatown, tra stoffe e spezie, animali appesi e gioielli, tutto questo diventa mistico e indecifrabile e si perde nei vicoli tracimanti di simboli, colori, suggestioni. Si viene qui per sperimentare le più insolite prelibatezze d’Oriente: carni non identificate e spezie dai colori insoliti. E’ qui infatti che Bangkok incontra il resto dell’Asia.
Le sordide acque del Chao Praya River costeggiano i templi sgargianti della città (da non perdere il Tempio del Buddha sdraiato, Wat Pho) e ospitano il floating market come in ogni città fluviale d’Oriente che si rispetti (mercati galleggianti). Mentre la città non dorme mai, nemmeno quando lo smog e l’umidità insieme impediscono di respirare e pizzicano in gola. Club, Bar, saune, ristoranti, le immancabili bancarelle, e i numerosi centri massaggi (con finale a sorpresa) punteggiano lo scenario di Silom, uno dei punti di riferimento della nightlife a luci rosse di Bangkok. Dove la prostituzione è vietata pur essendo consuetudine acquisita ed ormai consolidata. Tra ladyboy, gay e ragazzine mano nella mano con ricchi pensionati bianchi, il quotidiano scenario notturno post-surrealista è così composto.
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Lasciando Bangkok in autobus, ben presto interminabili file di automobili, tuk tuk e mezzi di locomozione di ogni genere, lasciano spazio a foreste tropicali che si estendono a perdita d’occhio, da cui dopo poche ore comincia ad intravedersi il mare più bello del mondo. Da Surat Thani, quando la luce solare incontra un’alba angelica e fulminea, ci si ritrova in mezzo al mare, superando un lussureggiante manto di palme stagliate contro un cielo senza nuvole, diretto verso nuovi lidi: Koh Tao, Ko Pha Ngan, Ko Samui. Si respira il senso di un mondo cristallino e atemporale, scandito soltanto dai pasti della giornata e da lunghe camminate in spiaggia fino al tramonto.
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Koh Nang Yuan, la minuscola isola al largo delle bianche spiagge di Koh Tao, è il paradiso tropicale di coralli e conchiglie da ammirare dalla vetta delle 3 colline che la compongono collegate da una lingua di sabbia.
L’altro versante della penisola malese su cui si sdraia la Thailandia, è corredato dalle celebri perle del Mare delle Andamane su cui si basano molti dei mitologici racconti degli avventori europei, americani, russi e australiani. L’inflazionatissima Kho Phi Phi (diventata ancora più famosa dopo aver ospitato il set del film The Beach con Leonardo DiCaprio), le acque turchesi e le scimmiette delle meravigliose Railay Beach, poco distante da Ao Nang, vivace centro balneare dove brigate di giovani backpackers di mezzo mondo si radunano per bere alcol scadente e allungare le notti come a Ibiza.
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E’ in questi remoti angoli, accessibili solo con le tipiche barche thailandesi affusolate (longtail boat), che ci si immerge nelle placide acque dai colori accesi per praticare snorkeling e diving, per incontrare sconosciute forme di vita sottomarine, tutte da ammirare. E’ sempre qui che avviene una sorta di crisi esistenziale tipica di quei momenti in cui ci si sente altrove, un passo un po’ più avanti di se stessi, e non si vuole mai più tornare su quel maledetto aereo diretto verso il mondo di ieri.
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L’ultimo saluto al cielo sopra Bangkok è dal sessantesimo piano del Cloud 47 Skybar Lounge, nella diafana bellezza di un tramonto, l’ultimo di una lunga e strabiliante serie.
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Photogallery completa: http://on.fb.me/206AxRJ
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